Masaki Iwana, grande maestro di danza Butoh scomparso nel novembre del 2020 e che, nel 2019, è andato in scena e ha realizzato un suo laboratorio per l’ultima volta proprio a Danae Festival. Masaki Iwana, uomo dalle radici ben piantate nella sua cultura e al tempo stesso dall’apertura mentale e culturale verso ogni orizzonte è stato artista eclettico che ha esplorato molte arti tra la scrittura, il cinema e ovvia mente la danza.
Attraverso il suo insegnamento, rigoroso e profondo, Masaki ha trasmesso un’immensa eredità ai corpi che ha incontrato in tutto il mondo.
Una tre giorni di laboratori (EXTRADANAE), proiezioni video, condivisione di pensieri e performance da parte di artisti e artiste nazionali e internazionali che hanno studiato e/o collaborato con lui, che gli sono stati vicini, molti dei quali e delle quali hanno fatto parte negli anni della comunità artistica di Danae Festival: la coreografa, scrittrice e maestra di yoga Francesca Proia, la danzatrice, performer, formatrice Cristina Negro, la coreografa Silvia Rampelli, che dirige il progetto di ricerca performativa indipendente Habillé d’eau, la danzatrice e coreografa Alessandra Cristiani, che da più di vent’anni indaga il pensiero e la pratica dell’Ankoku Butoh con esiti coreografici che includono l’installazione e il dialogo con altre discipline; la danzatrice/performer e musicista Moeno Wakamatsu, moglie di Masaki Iwana e custode della sua eredità artistica, i due grandi sperimentatori sonori Michel Doneda, che ha fatto dell’improvvisazione una pratica sonora e di vita tanto radicale e profonda da esserne una delle voci più originali a livello internazionale, Lê Quan Ninh, percussionista di formazione classica proveniente dal Conservatorio di Versailles e appassionato dell’improvvisazione libera. Il progetto si avvale della preziosa collaborazione all’ideazione di Cristina Negro.
ore 20
This is my beginning
proiezione videointervista a Masaki Iwana
durata: 13 minuti
ore 20.15
Silvia Rampelli
Masaki Iwana, la via del corpo. Una riflessione, un omaggio.
durata: 15 minuti
ore 20.30
Moeno Wakamatsu e Lê Quan Ninh (Francia/Giappone)
A tree on the other side
performance
durata: 45 minuti
“Dove la terra diventa le radici, i rami diventano il cielo, il bordo del cielo cade oltre, dall’altra parte … l’essere è non-essere.
Desidero sospendere il momento in cui l’invisibile e il visibile, l’informe e la forma, la vita e la non vita, si fondono – atemporalmente e tempestivamente … come il sogno sospeso nella realtà – nel tessuto della coscienza”.
(Moeno Wakamatsu)
Segue incontro con il pubblico.