Per la prima volta a Danae Festival, Olimpia Fortuni, danzatrice e coreografa, diplomata presso la Paolo Grassi di Milano e presso il biennio “Scritture per la danza contemporanea” diretto da Raffaella Giordano. Dopo una serie di collaborazioni nell’ambito dell’arte e della danza contemporanea – tra cui Tino Sehgal, Vettor Pisani, Teatro Valdoca, Sharon Fridman, Zerogrammi, Costanzo/Rustioni, Company blu, Raffaella Giordano, Giorgio Rossi e Ambra Senatore – a partire dal 2014 comincia il suo percorso autoriale.
Fine è un’indagine sulla relazione con la madre biologica, spirituale, artistica e simbolica. Nella religione andina, pachamama, che in lingua quechua significa Madre Cosmica, Madre Celestiale, Madre Natura, è una forma di riconoscenza che l’uomo fa alla natura.
Fine è un rito finale per ringraziare ciò che è stato e che nella sua conclusione si prepara a nascere in altra forma. Il lavoro diventa così un rito della pachamama, una forma di riconoscimento e riconoscenza che l’autrice rivolge alle sue madri artistiche, Milena Costanzo e Raffaella Giordano, donne che con le loro parole, i loro corpi pieni di conoscenza, di esperienze e di memorie le hanno fatto da guida nel suo cammino artistico. Oggi, i loro corpi sono come Templi Sacri di un teatro, che ha lasciato un segno e che le rende testimoni essenziali del capitolo finale della trilogia di Olimpia Fortuni dove la coreografia diventa l’anello di congiunzione tra passato e futuro tra Madre e figlia, tra ricordi e visioni, dove il corpo è custode di strumenti di conoscenza dell’altro e dell’oltre.
Al termine dello spettacolo, si terrà un incontro nell’ambito di Dance Circle, un progetto promosso da Dance Card e Stratagemmi Prospettive Teatrali. Giacomo Loperfido, PhD in Antropologia Sociale e ricercatore presso il Grup d’Estudis de Reciprocitat (GER) dell’Università di Barcellona, introdurrà i temi al centro di Fine e dialogherà con Olimpia Fortuni. Modera Maddalena Giovannelli.
L’incontro è realizzato col contributo di Milano è Viva.